Storia

SIGNIFICATO DEL NOME

Sereto, è un termine molto antico e dalla etimologia dubbia; esso indica oggi una località nella frazione di Montegonzi del comune di Cavriglia (AR). Secondo Padre Ignazio Ceccarelli, il termine deriva dall'accadico "seru etu", cioè "località sul dorsale", indicando così la collocazione geografica fra il Valdarno ed il Chianti. Altri, come Don Giuliano Benucci , fanno derivare il nome da "serrare"nel senso di chiudere e sono molti i toponimi che presentano questo prefisso (Serravalle, Serra....); altri ancora con una etimologia più semplice, pensano ad una derivazione dal latino "serere", che indicherebbe allora un "luogo seminato" e quindi coltivato, il che risponde alle effettive caratteristiche della zona , un tempo molto curata e lavorata.

GEOGRAFIA E STORIA

Sereto (613 Mt. s.l.m.), si trova sopra un colle, sul versante orientale dei monti del Chianti. E' bagnato ad est dal torrente Rimaggio e ad ovest dal borro omonimo.

La catena collinare Chianti - Valdarno, che da Monteluco si estende fino a S. Giusto in Collina, essendo percorsa dalla strada etrusco - romana di crinale, accolse modesti ma interessanti stanziamenti, sia durante il periodo etrusco arcaico, sia successivamente.

Di particolare interesse il ritrovamento, alcuni anni fa, di due statuette di bronzo raffiguranti degli idoli. in occasione dei lavori agricoli e del livellamento del terreno intorno alla chiesa, A. Tracchi (storico di San Giovanni Valdarno), ha rilevato tracce e reperti di stanziamenti riferibili alla preistoria.

Sereto dovette essere abitato anche nell'Alto Medio Evo da insediamenti di Longobardi: di ciò sarebbe testimone la denominazione "San Michele Arcangelo" ( il Santo più popolare presso questo popolo antico) e la vicinanza con il poggio detto "Sala", toponimi frequenti nell'uso Longobardo, si ha notizia scritta nel Registro di Coltibuono (1179 d.C.).

In Epoca Medievale Montegonzi appartenne prima ai Conti Guidi e in seguito passò ai Ricasoli, che furono anche padroni della stessa chiesa parrocchiale. Del popolo di S. Pietro a Montegonzi si ha notizia nel 1260, la Chiesa è stata costruita nel 1350.

Infatti nel Decimario Vaticano del 1274 non è segnata, ma è invece segnata la Canonica di S. Michele Arcangelo a Sereto al n. 254 del Piviere di Cavriglia.

Nel 1489, di entrambe le Chiese, fu eletto rettore il pievano di S. Polo in Rosso - Ludovico Martelli - canonico del Duomo di Firenze.

Poco dopo la Canonica di Sereto fu annessa alla Chiesa di Montegonzi.

PERCHE' CHIESA CANONICA

Nel linguaggio attuale, con la parola "canonica" si intende la casa del parroco e dei sacerdoti collaboratori.

A Sereto vi era un capitolo di canonici, cioè un piccolo gruppo di sacerdoti che facevano vita di comunità, alla maniera dei monaci, dedicandosi alla preghiera ed alla cura religiosa del popolo. Un tale tipo di comunità viveva secondo regole (canoni) che risalivano al periodo carolingio ed in diretto rapporto (obbedienza) con il Vescovo; questa faceva capo ad un canonico che si chiamava Pievano nelle Pievi (oppure Priore ... Abate).

Dall' XI° secolo molte comunità canonicali dell'occidente cominciarono a riformarsi accentuando le scelte di lavoro, soprattutto manuale, come fonte di sostentamento e segno di una netta scelta di povertà e della vita comunitaria come mezzo per combattere i mali del tempo e vivere in pienezza il Vangelo. La riforma canonicale ebbe la sua massima applicazione fra il 1070 ed il 1125: ben 19 erano le canoniche situate entro in confini della Diocesi di Fiesole, tra le quali Sereto; Tosina; Ristonchi; S. Agata in Arfoli; S. Lorenzo a Montevarchi (Collegiata); Pavelli; Celle; Avane; Scampata; Perticaia... .

NOTE STRUTTURALI

Le costruzioni fatte dalle comunità di canonici durante i, XII° secolo si collocano sulla linea della vasta architettura "romanica" e saranno motivo di rinnovamento della veste architettonica delle chiese. Si trattava sempre di costruzioni di un CHIOSTRO, elemento indispensabile perché luogo d'incontro per comunità, sul quale si affacciavano le CELLE per i canonici.

La Chiesa guarda ad oriente, secondo la più antica tradizione ed ha la forma di semplice aula rettangolare.

I caratteri strutturali e stilistici sono della massima semplicità e sono propri dell'impianto romanico: ampio è l'uso della pietra locale disposta a regolare filaretto di bozze talvolta scarpellinate.

Anche l'edificio di Sereto, nel suo complesso, conferma questi caratteri e consente una interessante lettura della sua origine e della sua storia nonostante le mutate concezioni architettoniche ed estetiche dei secoli seguenti.

IL PASSAGGIO A CASA COLONICA

Notevoli modifiche, furono apportate al complesso di Sereto in epoche successive, in parte dovute all'uso rurale dell'edificio annesso alla Chiesa stessa.

La casa era abitata da una famiglia contadina con un'idonea organizzazione dei locali, secondo il modello della casa rurale delle colline del Chianti.

A tale proposito si ricorda il serbatoio dell'acqua piovana posto al centro del cortile, le pozze degli animali vicine alla casa; la fonte per l'acqua potabile (utilizzata in parte anche oggi) situata alla distanza di 300 mt. nella vicina valle ad ovest; l'ovile delle pecore (attuale refettorio); la caciaia (infermeria); gli stalletti dei maiali con le porte basse ed i trogoli di pietra (oggi nel cortile); il fienile con le finestre grandi e poi la cantina ed il forno.

Sono molte le persone che ricordano Sereto di alcuni decenni fa, con la sua storia di feste, lavoro e racconti popolari.

Furono effettuati altri lavori di miglioria, tra cui la linea elettrica nel 1953, e poi con il mutamento delle condizioni sociali e il diffuso esodo dalle campagne, anche Sereto segui la sorte delle vicine abitazioni (La Massa, Pratolino, Rimontoli) nell'abbandono e nel degrado sopraggiunti verso il 1965.

SERETO CASA SCOUT

Quando gli scouts sangiovannesi sono arrivati a Sereto, nel 1971, l'intero complesso era fatiscente e bisognoso di radicali interventi di risanamento.

In tempi diversi e grazie a più generazioni di volontari, giovani scout, genitori ed "uomini di buona volontà", è stato fatto un continuo lavoro di recupero e di restauro proporzionati ai mezzi e persone disponibili.

Nel frattempo (1978) la "Soc. Sportiva Montegonzi" ha sistemato il terreno per il proprio campo sportivo.

Molti lavori recenti sono dovuti anche alla necessità di adeguarsi alle norme igienico - sanitarie dettate dalla Regione Toscana per gli ambienti destinati ad ospitare ragazzi durante attività educative (L.R. n. 15 del 7/04/1976 e regolamento n. 2 del 22/07/1977).

Al momento la casa può ospitare gruppi fino a 60 persone con pernottamento, uso di cucina ed ampi spazi all'aperto e al coperto per le attività.

Con la possibilità di vivere a Sereto un'esperienza di vita comunitaria, nella condivisione del lavoro, della tavola, del gioco, della preghiera .... molti ragazzi e adulti possono riscoprire la bellezza e i valori di una vita più fraterna e più essenziale.

La storia di Sereto continua nell'esperienza e nelle avventure di oggi, con l'aiuto di Dio, come recita la Promessa Scout.